La storia dell'associazione ABC
Burmese Children Association ONLUS
I PRIMI INTERVENTI
Alla sorpresa e al disagio iniziali il gruppo reagisce pragmaticamente aggiungendo una seconda busta a quella di Mabel.
Il viaggio deve riprendere secondo le tappe e le prenotazioni effettuate ma i 60 bambini hanno lasciato una traccia indelebile nel cuore della comitiva.
Impossibile dimenticare i loro sorrisi e i loro sguardi, sguardi di chi che non chiede niente e allo stesso tempo tutto.
Prima di ripartire per l'Italia il gruppo si attiva alacremente per acquistare scorte di medicinali, latte in polvere, acqua potabile, riso integrale.
Si comincia a pensare anche ad interventi più strutturali, il primo dei quali è far arrivare l'acqua per l'igiene personale dei bambini.
Nell'arco di pochi mesi si riesce a far posizionare una pompa in uno stagno nelle vicinanze e poi vengono costruite delle grandi vasche di raccolta da cui, attraverso una piccola canalizzazione, l'acqua giunge in alcuni pozzi di cemento, secondo l'usanza birmana, antistanti il monastero.
Ora i bambini possono finalmente lavarsi e lavare indumenti e tutto ciò che serve.
Appena rientrati in Italia nasce l'esigenza di pensare ad una strategia efficace per aiutare i bambini birmani; da subito, l'idea è quella di valorizzare le risorse locali e non di fare della semplice carità.
Lilli e Anna cominciano a pensare che potrebbero importare dei manufatti birmani (oggetti, lacche, legni intagliati), venderli e devolvere il ricavato al monastero e ai suoi piccoli ospiti.
Due mesi dopo il rientro dal viaggio, nel marzo del 2006, Lilli e Anna ripartono per la Birmania e per 15 giorni visitano in alcuni villaggi, nelle zone de Pagan e Mandalay, piccoli laboratori artigianali in cui si realizzano gli oggetti in lacca e altri in cui abili artigiani realizzano bellissimi legni intagliati, secondo l'antica tradizione birmana. La scelta è di privilegiare i piccoli laboratori per dare loro lavoro, pagando un prezzo decoroso.
Lilli e Anna raccolgono articoli d'artigianato contemporaneo e pezzi d'antiquariato selezionando i manufatti più pregevoli con l'aiuto di una fidata guida locale. Viene spedito un container in Italia che arriverà a giugno, un secondo container arriverà ad ottobre.
L'esperienza è molto laboriosa ed anche costosa, gran parte dei manufatti verranno venduti in un negozio affittato in una località turistica nelle valli bergamasche durante la stagione estiva, le rimanenze verranno esposte in un negozio di arredamento milanese, nel periodo di Natale.
Purtroppo però, coperte le spese di trasporto, di affitto, ecc... rimarrà ben poco da inviare per i bambini birmani, l'idea dei manufatti viene quindi abbandonata ma Lilli e Anna non demordono, cercheranno un'altra via per aiutare quei bambini.
A marzo 2007 ripartono per la Birmania e raggiunto il monastero, pianificano e organizzano gli interventi più urgenti riguardo alla struttura.
Riguardo ai bambini, pianificano la fornitura degli alimenti di base: latte in polvere, riso, acqua potabile, ecc... e di medicine, inoltre, assumono due infermiere per seguire sopratutto i più piccoli, i più bisognosi di cure.